Vincitore del Goncourt con un romanzo definito un inno alla letteratura, Sarr tesse una labirintica riflessione sul senso dello scrivere e della vita stessa, mettendo a nudo il paradosso che anima la ricerca di conoscenza: per ogni frammento di comprensione siamo demandati all’infinito ignoto che sottende, a un enigma che mentre mira a risolversi si rinnova. (...)
Il protagonista del romanzo, Diégane, sembra un alterego dell’Autore: giovane scrittore trasferitosi in Francia dal Senegal per continuare gli studi, si muove in un ambiente dove poesia e letteratura sono il tramite vitale del pensiero, delle relazioni, della seduzione. Il suo oggetto d’interesse fin dai tempi del liceo è il mitico Elimane, scrittore suo conterraneo che negli anni ’30 aveva scritto un libro di culto, Il labirinto del disumano. Il romanzo aveva al centro una profezia: quando un Re chiese alla terra il potere assoluto, questa pretese in cambio le ceneri dei vecchi. Il sovrano accettò; fece bruciare gli anziani del suo regno e ne disperse i resti intorno al palazzo, dove crebbe una foresta macabra che venne chiamata appunto il labirinto del disumano. (...)