In una landa desolata del Sudafrica post apartheid, Laurence Waters, medico neolaureato, idealista e volenteroso, cerca di impegnarsi per risollevare la situazione del piccolo presidio sanitario dove ha scelto di prestare servizio per un anno. Si tratta di una struttura fatiscente che ben si accorda con il resto del panorama, una homeland artificiosamente creata da un governo di bianchi come spazio di “autodeterminazione delle comunità nere”, strutturato come avamposto completo di piazze e monumenti oggi abbandonati, sovrastati solo dall'ombra della villa del Generale, un dittatore ormai deposto. La voce narrante del libro è Frank Eloff, medico quarantenne arrivato anni prima con idee di carriera oggi dimenticate che pensa di amare la sua routine: il doversi occupare di rari pazienti, destinati nella gran parte dei casi a essere trasportati in presidi più attrezzati, e le poche attività richieste dalla direttrice, dottoressa in perenne attesa di trasferimento. L'arrivo del giovane medico, entusiasta e ansioso di mostrare le sue capacità, determina una serie di conseguenze inaspettate e di sconvolgimenti che coinvolgono l'ospedale e i villaggi intorno. (...)