Si esce con le ossa rotte e il cuore spezzato dalla lettura del nuovo romanzo di Mieko Kawakami. E non per la trama, per quanto il finale sia a suo modo sorprendente. In fondo Gli amanti della notte racconta una storia semplice, ai limiti dell'ordinario: una trentenne che fatica ad avere relazioni con tutti, uomini e donne. Niente di nuovo, soprattutto quando si tratta di narrativa giapponese. Eppure i dialoghi sinceri ai limiti della ferocia, le crude descrizioni della condizione femminile, le memorie dolorose di una vita — a tratti se non de tutto — incolore, confermano la straordinaria (questa sì) capacità dell'autrice di entrare nella carne dei suoi personaggi e dei lettori, svelando una realtà che tutti hanno la tentazione di nascondere: la solitudine della società contemporanea. (...)