Irie Fuyuko ha trentaquattro anni e vive a Tōkyō. Ha sempre fatto un solo lavoro, quello per cui è tagliata: la correttrice di bozze. È per questo che, per lei, i libri sono un lavoro, prima di tutto, e poi una minaccia, perché se è vero che non esiste un libro perfetto e senza refusi, lei quel refuso lo trova sempre dopo la pubblicazione, sugli scaffali delle librerie. E diventa la sua vergogna, la sua lettera scarlatta, possiamo dire. (...)
Lei è un'amante della notte, ma non per il buio, né per l’occasione che questa rappresenta per stare nascosta e sola – Irie è già entrambe le cose –, ma perché solo di notte si può essere illuminati, o, ancora meglio, luminosi. Solo nell’oscurità, per quanto infima la nostra esistenza, per quanto soli, si può diventare qualcosa di irripetibile, brillante, così coraggioso da sfidare le tenebre.