Vincitore del Gouncourt 2021 (prima volte che uno scrittore dell’Africa sub-sahariana si è aggiudicato il più importante premio letterario francese), questo romanzo, di chiara ascendenza bolañesca sin dall’esergo, «segue il ritrovamento di un libro mitologico di cui si erano perse le tracce negli anni Trenta, dopo che si era scoperto che si trattava di un plagio e che il suo autore, definito al tempo “il Rimbaud ne***”, era scomparso misteriosamente. A ritrovarlo per caso è Diégane, un giovane scrittore senegalese che vive a Parigi nel 2018, e che rimane intrappolato nella sua lettura nel tentativo di sapere di più di questo autore dimenticato». Per farsi un’idea un po’ più precisa, il romanzo dello scrittore senegalese (qui la nostra intervista) «ti porta nel mondo letterario francese degli anni Trenta, e nello sgomento e nel razzismo per quel letterato senegalese così fenomenale; poi proprio in Senegal, prima della “completa” colonizzazione francese, nelle memorie familiari di personaggi che si riveleranno poi fondamentali; poi in giro per la Seconda Guerra Mondiale, a incrociare la strada della Shoah, e nella Dakar di oggi, e di nuovo in Francia», ha scritto Davide Coppo su Rivista Studio.