L' isola di Hiva Oa è conosciuta per essere stata luogo d'ispirazione molto amato dal pittore Paul Gauguin e dal cantante Jacques Brel, che infatti qui sono sepolti. Un luogo esotico e misterioso, perfetto per l'ambientazione di un giallo alla Agatha Christie cui si rifà tra le righe l'autore di questo curioso romanzo, il bestsellerista francese Michel Bussi, che fa dire a uno dei suoi personaggi: «Fin dall'inizio ho l'impressione che ci ritroviamo in un giallo, un po' come in Dieci piccoli indiani . Uomini e donne che non si conoscono vengono convocati su un'isola con una scusa qualsiasi. Tutti possono essere colpevoli. Dobbiamo trovare l'assassino prima che si facciano ammazzare uno dopo l'altro». Siamo dunque in presenza di un Dieci piccoli indiani in salsa polinesiana? Nelle premesse, senz'altro sì. E la reference di Dame Agatha è esattamente il punto: questo romanzo di Bussi lascia tutta la sensazione di un gioco letterario con cui lo scrittore si sia divertito da matti. (...) La trama sembra il palcoscenico di un teatro, le cui scenografie mutano continuamente scorrendo sulle ruote e infilandosi dietro le quinte. Cosa vuole davvero lo scrittore dalle sue allieve? E cosa vogliono loro da lui? Pierre-Yves Français ha dato loro qualche esercizio, tra cui rispondere alla domanda: «Prima di morire vorrei?». Una di loro non ha dubbi: «Scrivere un romanzo che si vende in quarantatré lingue su cinque continenti». Agatha Christie non è che il modello di uno schema: la vera essenza di questo libro è l'ossessione per la scrittura e per il successo. Movente bizzarro, si potrebbe pensare, ma solo se non si conosce il piccolo mondo degli scrittori.