Una cosa è certa, nel nostro mondo ormai fuori controllo: quando i francesi si deprimono, non li batte nessuno. E questo noir è un inno alla depressione e alla violenza fisica e morale che si scatena come reazione cieca.
All’inizio vien voglia di posare il libro e fare dell’altro per respirare un po’ di aria pura, come quando vedi per strada qualcuno messo male, magari piagnucolante e cerchi di sviare lo sguardo e il pensiero per non essere coinvolto. Qualche volta cedi, ti avvicini e, magari, scopri che hai fatto la cosa giusta, il tuo ego si ravviva, ti senti bene perché stai aiutando un essere umano e, finalmente!, ti senti umano anche tu.
Tutto questo discorso, per avvisare il lettore: non mollare il libro, perché è vero che è triste, tristissimo, un noir che ti spennella di scuro l’anima, ma è un romanzo vero, ci seziona con puntiglio, scava nelle nostre vite e ci aiuta a mettere ordine. Il tutto accompagnato dalla scrittura precisa, dolente, di Le Corre che in questo è un maestro e le sue frasi brevi e sincopate danno un ritmo incalzante alla lettura, trascinandoci dentro le pieghe dell’anima di personaggi all’apparenza opachi, ma che hanno l’inferno dentro. (...)