A 24 anni il giornalista Matt Haig sprofonda in una terribile depressione in quello che dovrebbe essere il periodo più spensierato della sua vita. Nulla per lui ha più senso. Il tempo è scandito dagli attacchi di panico e dai tentativi di suicidio. A guidarlo in un lungo e doloroso percorso di risalita sono la lettura dei libri e lo studio di personalità importanti a loro volta affette da questo malessere. Perché il primo modo per provare a uscirne è non stigmatizzare. Il dolore dell'anima è intangibile, ma può affliggere chiunque. Questo racconta Haig in Ragioni per continuare a vivere, un caso letterario rimasto per mesi in testa alle classifiche inglesi, edito in Italia da e/o. «La depressione è una malattia dei pensieri», scrive Haig, «se sei depresso ti senti solo e pensi che nessuno stia affrontando quello che stai affrontando tu. Hai così paura che tieni tutto dentro». L'antidoto, invece, può essere raccontare, ma anche conoscere il male altrui e farlo attraverso la scrittura e la lettura. Un libro che accudisce.