Eve è una donna queer sulla ventina che lavora senza passione come cameriera, e con altrettanta scarsa passione porta avanti una relazione stagnante ma stabile con la sua ragazza Romy. In una notte di noia, Eve carica online tre sue foto di nudo, e sarà quest'atto a spalancare le porte della sua seconda vita, dominata da una rapporto sessuale poliamoroso, in cui la crudeltà e il piacere si sovrappongono, sfumando ed intrecciando i reciproci confini. Servirsi, della 27enne newyorkese Lillian Fishman (ed. e/o), è infatti un romanzo d'esordio di tagliente edonismo, con i tre protagonisti, Eve, Olivia e Nathan che si abbuffano dei piaceri del sesso, a spese di qualsiasi bussola morale. E, nel caso di Eve, anche con l'obliqua sensazione di aver in qualche modo tradito la comunità queer, lasciando che sia Nathan, maschio borghese ed eterosessuale, a diventare catalizzatore del cambiamento ed eroe della trasformazione. Perché, dice Fishman, «tendiamo ad amare ciò che ci disturba, se siamo disposti a seguire i nostri desideri e, soprattutto, a correre il rischio». (...)