« Una storia violenta, complicata, difficile da giudicare. Le nostre assenze sono quelle della generazione degli adulti, incapaci di comprendere quanto il male e comportamenti egoistici, inadeguati al ruolo genitoriale, colmi di omissioni e di cattivi esempi, possano influire sulla crescita dei ragazzi.
Michele e il suo amico, magro uno e grasso l’altro, sono due vittime designate di un mondo di adulti incapaci, lontani, presi dal loro piccolo egoismo provinciale, travolti dalla miseria, dall’ignoranza, dalla mancanza di valori solidi. La scrittura di Naspini è diretta, tagliente, non fa sconti: non sembra esserci pietà per questi personaggi, colpevoli e innocenti, grandi e piccoli. Una visione lucida di un’adolescenza malsana, che pone molte e profonde riflessioni al mondo degli adulti».