Il romanzo di Cécile Coulon racconta principalmente la storia di due donne, così diverse ma allo stesso tempo così simili tra di loro. L’amore per il Paradiso è qualcosa di intenso e molto forte, quasi primitivo, un legame con la terra e con ciò che essa sa donare a chi se ne prende cura. Émilienne è una donna forte, ha dovuto diventarlo dopo la morte del marito e in seguito alla morte della figlia e del genero, quando si è trovata i due nipotini da crescere da sola. Blanche è una ragazza decisa, che ama il Paradiso e che sa che non lo lascerà mai, ricorda Émilienne in ogni gesto a mano a mano che diventa adulta, le stesse espressioni, le stesse tonalità e timbri di voce, la stessa forza nonostante il corpo esile. Molto diverso da lei è il fratello Gabriel, che si è chiuso in se stesso dopo la morte dei genitori, non riuscendo in alcun modo ad incanalare quel dolore profondo nonostante la giovanissima età. Gli aspetti caratterizzanti dei personaggi non cambiano nel tempo, quando gli stessi crescono e diventano adulti (il romanzo copre infatti molti anni della vita dei protagonisti, da quando Blanche è poco più di una bambina fino a quando è una donna di oltre trent’anni). In contrapposizione si trovano invece Louis e Alexandre. Il primo, abbandonata la casa dei genitori a causa del dolore e delle botte inflitte dal padre, cerca un lavoro che gli permetta di sopravvivere per non dover mai tornare indietro. L’altro invece si allontana da casa e fa esperienze in tutto il mondo solo per poter tornare a casa dei genitori, comprare il prato di fronte a loro e permettergli di piantare dei fiori, senza un motivo particolare oltre che renderli fieri di lui. È un romanzo dove amore e sofferenza si intrecciano continuamente, sia da un punto di vista fisico che emotivo, in personaggi che vivono, crescono, vengono traditi e tradiscono, amano, sono amati o non sono ricambiati. Il tutto vissuto insieme ad un profondo legame con la terra in cui abitano e che amano.
