Film, incontri, concerti: il festival di Pordenone rende omaggio allo scrittore francese. E alla sua capacità di andare alle radici delle diverse civiltà. Dalla newsletter de L’Espresso sulla galassia culturale arabo-islamica
Una settimana per Mathias Énard. Un intero festival per rendere omaggio allo scrittore che meglio ha saputo percorrere, in anni recenti, le vie che legano Oriente e Occidente, che intrecciano di porto in porto Europa, Asia e Africa intorno al Mediterraneo. E lo ha fatto con una capacità unica di rendere vivo il fascino della galassia culturale arabo-islamica ma anche dell’entusiasmo orientalista con cui studiosi, poeti e romanzieri per secoli lo hanno raccontato. Senza dimenticare di legare il fascino della Storia alla cronaca più scottante: il terrorismo, i rapimenti, le guerre. Il suo romanzo più famoso, “Bussola” (tradotto da Yasmina Mélaouah per e/o, che ha pubblicato tutti i suoi libri più recenti) ha vinto il Premio Goncourt e il von Rezzori ed è stato finalista al Booker Prize International e allo Strega Europeo. (...)