L'esordio di Matteo Strukul, un noir fra le mafie venete
Autore: Francesca Visentin
Testata: Corriere del Veneto
Data: 22 agosto 2011
Mila ha i capelli rossi, e bellissima e spietata. Un'arma letale. E non uccide a caso. La «furia rossa» ha un piano ben preciso, una vendetta che non ammette superstiti. Il nuovo personaggio femminile «pulp», creato dalla fantasia dello scrittore padovano Matteo Strukul nel romanzo La ballata di Mila (Edizioni e/o, 208 pagine), e un' eroina dal corpo mozzafiato, «seno gonfio e sodo», gambe chilometriche, dreadlock rossi. Tanto bella quanto violenta, destinata per fascino ad affiancare dopo una manciata di pagine la cupa e anoressica (ma altrettanto letale) Lisbeth Salander di Stieg Larsson. Tutto ambientato nel Veneto, il romanzo di Strukul analizza la realta criminale del territorio, tra la mafia cinese (la gang dei Pugnali Volanti) e tradizionali cosche locali (la banda di Rossano Pagnan): gli uni contro gli altri, in un gioco al massacro denso di sangue e sorprese, ma completamente sparigliato dall'entrata in scena di Mila Zago. Luoghi, atmosfere e caratteristiche del Veneto, tra Padova e Asiago in particolare, sono protagonisti del libro tanto quanto i personaggi. Dettagli nitidi, nomi, abitudini, curiosita del territorio spuntano fuori da ogni pagina. Al punto che perfino i pasticceri- detenuti del carcere Due Palazzi di Padova compaiono in un piccolo «cameo». Il ritmo della storia scorre rapido, sincopato, «un sugarpulp violento», l'ha definito l'autore, che miscela le atmosfere del cinema di Quentin Tarantino alla letteratura dei nuovi noir americani di Joe Lansdale e Victor Gischler. Si puo assolvere un killer seriale che tortura e uccide? E schierarsi dalla sua parte senza riserve? Si, nel caso di Mila Zago, nome di battaglia «Red Dread». E' quello che succede al lettore, trascinato nell'intrigo sanguinario del romanzo e conquistato fin dalle prime pagine dal carisma di questa eroina bella e fatale. Non per la sua notevole bellezza, che avrebbe potuto portarla a sgambettare in tivu come showgirl, invece di scegliere la strada del crimine, ma per quel passato devastante che l'ha forgiata guerriera. Ed ecco che il desiderio di vendetta di Mila, a cui tutto si perdona, diventa capitolo dopo capitolo lo stesso desiderio del lettore. Cosi Matteo Strukul, co-fondatore del movimento Sugarpulp («narrazione noir ipercinetica e anfetaminica, che mescola il linguaggio cinematografico della sceneggiatura con i profumi di sangue e zucchero della Bassa Padana, dai campi di mais, le case coloniche, i colli, le osterie... »), ha colpito nel segno con questo romanzo. Una trama robusta e avvincente, ma soprattutto un nuovo personaggio femminile che esce con tale forza dalla storia, da acquistare vita propria e lasciare il lettore con l'ansia di scoprire le sue future gesta. Questa ragazza profonda e tenace, dai «dreadlock rossi», che maneggia pistole e spade giapponesi come strumenti di giocoleria, com'e nata? «C'e molta ispirazione cinematografica - rivela Matteo Strukul - , dalla sposa della saga Kill Bill, a Nikita di Luc Besson, ma il carattere e decisamente quello di mia moglie Silvia. Come riferimenti letterari, poi, ho puntato su un'eroina destabilizzante, fuori dagli schemi, mi ricorda sia Iolanda la figlia del Corsaro Nero di Salgari, che la Milady dei Tre Moschettieri di Dumas ». Come si puo dimenticare una rossa tutta curve che gira con una t-shirt aderente dall'eloquente avvertimento «Le ragazze ti spaccano il c...»? La buona notizia e che non verra dimenticata: le gesta di Mila non finiscono all'ultima pagina del romanzo. «Ho gia pronto il sequel - rivela - Strukul -, probabilmente sara ambientato tra il Veneto e Berlino ». Scoperto dallo scrittore Massimo Carlotto (che e anche curatore della collezione Sabot/age diretta da Colomba Rossi), Strukul con La ballata di Mila, mantiene le promesse di «rivelazione del genere sugarpulp». Tanto che perfino Tim Willocks, scrittore- mito, sul retro del libro, dice: «Strukul ha mente brillante e un'immaginazione rara... benvenuto nella fratellanza dei romanzieri folli, maledetta da Dio e benedetta dal diavolo».