In una lettera che Virginia Woolf scrisse al critico del Bloomsbury Group, Lytton Strachey, si legge questo scambio: "E il vostro romanzo?", "Oh, caccio una mano dentro il sacchetto e tiro su quel che viene", "Che cosa meravigliosa. Ed è sempre diverso". "Sì, io sono venti persone". Elena Ferrante ne resta colpita e nel primo dei quattro testi inediti raccolti ne I margini e il dettato - ad approfondire il suo rapporto con la scrittura, croce e delizia, dai suoi primi romanzi, la cosiddetta trilogia del mal d'amore, sino al successo mondiale del ciclo de L'amica geniale - riflette: "Ciò che la scrittura cattura non passa al vaglio di un io singolare, ben piantato nella vita d'ogni giorno, ma è venti persone, cioè un numero buttato lì per dire: quando scrivo, nemmeno io so chi sono". (...)