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Costantino Marmo: "La mia lettera alla Ferrante. L'invito a una sfida". L'intervista al direttore del centro studi Umberto Eco

Autore: E. G.
Testata: la Repubblica
Data: 17 novembre 2021

La mail è una semplice lettera di invito. «Mi piace pensare all'autunno del 2020 come al periodo ideale per tre lezioni che Elena Ferrante potrebbe tenere all'Università di Bologna per tutta la cittadinanza, in tre giorni successivi, su argomenti legati alla sua attività di scrittrice, alla sua poetica, alla sua tecnica narrativa o altro di suo gradimento, e che possano essere di interesse per un largo pubblico di non-specialisti».

Sono nate da questa intuizione del professor Costantino Marmo, direttore del Centro Internazionale di Studi Umanistici "Umberto Eco", le tre serate, da oggi a venerdì 19, in prima assoluta (ore 20,30) all'Arena del sole de "La scrittura smarginata" tre lezioni sulla scrittura di Ferrante, attraverso la voce di Manuela Mandracchia. (...)

Professor Marmo, come le è venuta l'idea?

«Quando sono diventato direttore del Centro Studi "Umberto Eco" volevo ridare vita alla gloriosa tradizione delle Umberto Eco Lectures, organizzate dal 2000 al 2014, inaugurate da Elie Wiesel e concluse da Orhan Pamuk. Così ho scritto a Elena Ferrante».

E lei cosa ha risposto?

«Nel giro di una settimana mi ha fatto sapere che accettava la sfida, mettendo in chiaro, ma ne ero consapevole, che a interpretarle sarebbe stata un'attrice. È stata lei a indicare due possibili interpreti, tra cui Manuela Mandracchia, che evidentemente ammira. Poi di mezzo c'è stata la pandemia, ma finalmente, nello stesso giorno in cui esce il libro per e/o con questi scritti, andiamo in scena: una prima assoluta».

Cosa si vedrà all'Arena?

«Una sorta di autobiografia narrativa, a partire da "La pena e la penna" in cui stasera Ferrante ricorda le origini dello scrivere, anche nel senso della grafia, ad "Acquamarina" (domani, ndr) dove dà conto dei primi romanzi fino all'appuntamento conclusivo "Storie, io" in cui entra nel vivo di "L'amica geniale" illustrando il dialogo che ogni testo intrattiene con altri testi. Le sue stelle polari, da Virginia Woolf a Diderot passando per Emily Dickinson».