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La voce (muta) di Robert Wright, nel thriller psicologico di Sacha Naspini

Autore: Oriana Mascali
Testata: Il Libraio
Data: 8 novembre 2021
URL: https://www.illibraio.it/news/dautore/la-voce-di-robert-wright-sacha-naspini-1409535/

Cosa accadrebbe se la voce di un individuo sopravvivesse alla morte del corpo? Ci sarebbe ancora qualcuno – un pubblico – disposto ad ascoltarla? Sacha Naspini è tornato in libreria con “La voce di Robert Wright”, un thriller psicologico sulla disgregazione dell’identità che guarda alla tragedia classica e al teatro dell’assurdo

Cosa accadrebbe se la voce di un individuo sopravvivesse alla morte del corpo? Ci sarebbe ancora qualcuno – un pubblico – disposto ad ascoltarla?

Una domanda che ha i toni dell’allusione metafisica trova riscontro nella realtà quotidiana di Carlo Serafini, doppiatore storico di una delle star hollywoodiane più amate di tutti i tempi, Robert Wright. Ma l’attore decide improvvisamente di togliersi la vita, portando via con sé anche un pezzetto di chi ha permesso alle sue parole di essere comprese dal pubblico italiano…

La voce di Robert Wright, ultimo romanzo di Sacha Naspini (e/o) si apre proprio su quelli che sembrano i contorni di un trauma identitario: un uomo già avanti con l’età che ha costruito vita e carriera su un singolo personaggio, si trova di colpo sprovvisto del suo unico riferimento, guardato con ammirazione ma anche con sgomento da chi è abituato a reagire a ogni sua parola con un sospiro stupito.

Non c’è da meravigliarsi, dunque, che il primo istinto di Carlo Serafini agli albori di una nuova esistenza da vedovo di sé stesso sia quello di tacere. Smettere di parlare, di rispondere, di interagire: un’alienazione verbale prolungata che, accompagnata da un’inespressività che si finge zen, con l’inevitabile effetto domino che scatena finisce per collocare il protagonista al centro dell’attenzione mediatica, portando a galla fantasmi ed errori del passato.

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