(...) Cresciuto da solo, indossando sin da piccolo una perenne sensazione di inadeguatezza, Biagio è il protagonista del nuovo romanzo di Maurizio Fiorino di un Macello esistenziale. Un macello vero e proprio, dove fluttuano, sospese, incomprensioni livide, ma soprattutto cuori, viscere, verità messe a tacere per vergogna o, ancora peggio, per assecondare le aspettative degli altri. A fare da sfondo, fino a diventarne protagonista con tutta la sua rudezza, è un Sud indefinito, dove lo scrittore calabrese, tra i fittizi paesini di Bagnamurata, Scalupace, Cutridi e Calumonte, ha ideato i confini di una periferia delle periferie.
(...) L'unica ancora di salvezza, in un mondo tritacarne, in cui si cerca di sovrastare la sensibilità con il frastuono di una cella frigorifera che congela ogni emozione, è il giovane Alceo, portatore sano del virus della libertà. Insieme al protagonista, impugnando il coltello letterario porto con compartecipazione da Fiorino, riescono a squarciare l'abisso della disperazione intravedendo, finalmente, l'orizzonte della diversità intriso di attimi di felicità, fino a quel momento disconosciuta.