Quando Pietro, il mio “spacciatore di libri”, mi ha proposto questo libro di un centinaio di pagine, la prima cosa che ho visto è stata la ragazza immersa nella camomilla, poi ho visto il gatto. Le paratie stagne hanno cominciato a chiudersi, l’allarme tuonava forte: “ROMANZO ROSA! ROMANZO ROSA!”, poi ho letto il titolo. Su di me questo tipo di titolo ha un effetto devastante: è stato amore a seconda vista.
“Morti ma senza esagerare” è un piccolo gioiello che, con una scrittura divertente, racconta del rimpianto dei figli, quando realizzano di non aver vissuto appieno i propri genitori.
La vita è fatta così: se ne va a tradimento, senza preavviso. E così Marta si trova a casa dei suoi, quattro giorni dopo l’incidente che glieli ha portati via, e le cade addosso il dolore. A tutti quelli che, come me, ci sono passati, il peso che avverte Marta suona famigliare; per chi non ha ancora avuto il dispiacere, beh: è una eccellente anteprima di cosa potrebbe accadere. Fatto sta che, il mattino dopo, i suoi genitori sono lì: in carne ed ossa. E adesso?
Fabio Bartolomei sa far ridere e sviscera il rapporto genitori/figli in punta di sorriso. Confeziona un libro piccolo, ma denso di significato e molto divertente.
A questo punto non vi resta che da fare una cosa, anzi due: correre dai vostri cari, abbracciarli e dire loro “Ti voglio bene” e poi leggere questo libro edito da edizioni e/o.
