Ci sono tre amici il cui legame disegna disegna un cerchio magico dentro cui si sentono protetti e invincibili e la cui sintonia fa pensare al per sempre. A fine anni 80 frequentano la stessa scuola elementare a La Comelle, cittadina operai nel centro della Francia. L’esplosiva Nina vive col nonno, l’introverso Adrien con la mamma, l’affascinante Etienne coi genitori e la sorella Louise in una bella casa circondata da alberi centenari.
Ognuno ha un’ombra sul cuore, ma il tempo trascorso insieme è pura alchimia. C’è spensieratezza, la sensazione che niente potrà separarli e una promessa condivisa: trasferirsi a Parigi una volta grandi. I sogni son desideri e aiutano a vivere meglio, sì, ma la realtà si rivela spesso più aspra del previsto, gli incantesimi si spezzano lasciando spazio a rimpianti, rimorsi, acredine, senso di vuoto, distanze abissali, silenzi. È quello che accade al trio perfetto, il filo si tende e poi si rompe, bruciando progetti, mettendo distanza tra i cuori, complice anche la misteriosa scomparsa di una coetanea, evento che funge da spartiacque (...).
Ricalcando la formula vincente di Cambiare l’acqua ai fiori, cioè alternanza tra passato e presente, tra dolori-abbandoni e letizie-ricongiungimenti, vena poetico-riflessiva, mix equilibrato tra dramma, giallo e rosa, numerose sottotrame, Perrin compone una polifonia di voci ben modulate.
(...)