Tre nasconde un segreto, e io ho giurato a Valérie Perrin di non rivelarvelo Quindi vi darò soltanto alcuni indizi: è un romanzo di formazione, segue le vicende di Nina, Etienne e Adrien da quando sono bambini all’età adulta. Si muove su e giù dagli anni Ottanta al 2017, contiene molta musica, alcuni dolori inestinguibili, ma soprattutto un’idea salvifica dell’amicizia. (...)
È stato difficile riprendere a scrivere dopo l’enorme successo, e soprattutto l’amore e la devozione dei lettori per il suo precedente romanzo?
«Eh, questa è un’ottima domanda. È vero, ho avuto addosso un’enorme pressione. Ma poi, di colpo, non so come, se n’è andata. Ho chiesto a Violette (la protagonista di Cambiare l’acqua ai fiori, ndr): "spostati un po’, lascia il posto a questi tre amici". E mi sono dimenticata tutto il resto».
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Certi amore sono sbagliati, certe relazioni, come accade talvolta alle sue protagoniste, sono tossiche...
«Vede, nei miei romanzi gli incontri sono sempre importanti, sia quelli buoni che quelli cattivi. La vita è modificata dagli incontri, soprattutto quelli casuali. Capita che alcuni di questi incontri siano sbagliati, tossici, dolorosi, ma saranno altre mani, altre generosità a liberarcene. Sono lunghe catene di solidarietà».
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