(...) Oscillando tra la scoperta tardiva della sessualità e le pulsioni di morte, Caldo si configura come un romanzo di formazione cupo ed esacerbato, in cui le tensioni che ogni adolescente medio si trova a vivere e a gestire, alla luce anche di un istinto di sopravvivenza sociale, prendono il sopravvento, oltrepassano ogni limite e tradiscono sfaccettature dell’animo umano sotto il cui controllo totale divertimento, amore e felicità sono preclusi per sempre.
Jestin non rivela nessun trauma, nessuna giustificazione che possa stare alla base di un comportamento come quello descritto – esattamente come Camus per Meursault prima di lui: la famiglia di Léonard è una normale famiglia borghese, con tre figli, discretamente unita nonostante forse qualche piccola crepa irrisolta. Lo stesso Léonard ha dei rapporti, per quanto faticosi e a tratti goffi, con le persone che lo circondano (Luce, l’amico Louis). L’assenza di ferite evidenti o di motivazioni oggettive e razionali non impedisce, però, una profonda inadeguatezza alla vita. (...)