Il titolo viene da Aristotele. Tutti gli uomini aspirano per natura al sapere: l'autofiction di Nina Bouraoui narra in brevi capitoli la nascita di un'identità. Il calore dei ricordi algerini, ma anche la violenza del Paese uscito dalla guerra, si alternano alla scoperta dell'omosessualità e della solitudine in una Parigi libera ma fredda, in cui mescolarsi alla folla di «atomi invisibili e magnetici».