Di lui hanno detto che «ha mescolato il pragmatismo occidentale con il misticismo e la saggezza orientali» e che il suo spirito incarna «la vera essenza della vita marziale». Lui è il Sifu Paolo Cangelosi, uno dei più celebri maestri di Kung Fu al mondo, con alle spalle una vita rocambolesca: dalla fuga in oriente, giovanissimo, ai combattimenti clandestini nei bassifondi di Hong Cong, dai grandi incontri che lo hanno reso celebre a livello mondiale, alla promozione del Kung Fu sui più importanti palchi internazionali, fino al ritorno nella sua Liguria, a Genova, dove oggi ha sede la sua scuola. In cinquant’anni di pratica marziale ha avuto decine di migliaia di allievi, molti dei quali sono diventati a loro volta gran maestri, ed è stato il più importante divulgatore della via del Kung Fu nel nostro Paese. Nella sua autobiografia L’uomo e il maestro (edizioni e/o, pagine 336, euro 17), a cura di Nathalie Tocci, sua allieva dal 2003, direttrice dell’Istituto Affari internazionali e professore all’Università di Tubinga, racconta per la prima volta la sua vita, gli incontri, gli scontri, la filosofia, le qualità che esistono in tutti noi e devono essere coltivate per far sì che l’essere umano possa realizzarsi e l’importanza nella vita di riconoscere e accogliere i maestri in senso lato: i Sifu, appunto, termine che, come spiegato nel glossario a fine libro, indica l’abilità raggiunta al grado di maestro e la responsabilità di un padre.
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Nel libro parla del concetto di confine e limite, di sfida con se stessi e vita intrecciata alla pratica sportiva come qualcosa di più dell’atto stesso. Cosa intende?
L’attività fisica può essere un mezzo, una tecnica, ma può essere anche un mezzo di ricerca interiore, perché c’è un limite da raggiungere e conoscere i propri limiti, arrivare a domarli e controllare le emozioni sono fattori interni di ogni individuo che vengono a galla durante un’attività fisica di un certo livello. La spiritualità arriva quando trascendono gli esercizi e si diventa consapevoli del contenuto, allora il cuore porta alla mente un messaggio diverso e nasce quella armonizzazione che si può tradurre come saggezza, amore, illuminazione spirituale.
«Diventare, cambiare, trasformarsi. Accade a tutti gli esseri viventi. Divenire significa vivere il presente guardando al futuro, mentre attingiamo dal passato». Cosa sta diventando Sifu?
Quando si intraprende una strada di ha una meta e la perseveranza di non abbattersi mai, anche se la vita porta ostacoli. Continuare a crederci è trasformazione continua, mutamento, simbolo di maturazione dell’individuo, per lasciare qualcosa agli altri mettendosi in gioco a 360 gradi.