“Victoria Mas, nel suo romanzo d’esordio che è già un caso letterario in Francia, parte da questi fatti e ne ribalta completamente la prospettiva, per raccontare l’altro lato della storia: la vita delle pazze. Chi erano veramente le donne rinchiuse nell’ospedale dai loro uomini (padri, fratelli, mariti) perché non riuscivano più a gestirle? Attraverso le vite dolorose dell’adolescente Louise, dell’ex prostituta Thérèse, della borghese Eugénie e dell’infermiera Geneviève, Victoria Mas dà voce a chi non ha mai avuto diritto di parola, a chi pur urlando le proprie ragioni non è mai stata ascoltata, ma solo lenita, calmata, zittita, esclusa e poi reclusa”.