“Dopo la pioggia” è l’ultimo romanzo di Chiara Mezzalama. Nonostante sia entrato nella “top10 di Repubblica” non compare tra i dodici finalisti del Premio Strega. Ciò non toglie che il romanzo piaccia e continui a raccogliere decine di ottime recensioni nel mondo della critica.
Il romanzo (Edizioni E/O,) è stato candidato al Premo Strega da Jhumpa Lahiri, scrittrice statunitense di origine indiana, docente di scrittura creativa all’Università di Princeton. La motivazione: “…Queste pagine affrontano, con grande compostezza e lucidità, le distanze che erodono le relazioni più intime, la vicinanza fra creazione e caos, e lo sconforto di trovarci ai limiti di un mondo sostenibile. Scritto con il massimo controllo. Dopo la pioggia arde quietamente e rivela la mano di un’artista esatta, matura e incisiva...”.
Chiara Mezzalama, figlia del diplomatico Francesco Mezzalama e di Elena Falletti, ha radici anche a Villafalletto, paese dove era solita trascorrere le estati da nonna Ippolita. A Villafalletto nel 2015 in una emozionante serata aveva presentato il suo libro “Il giardino persiano”, romanzo ambientato nell’estate del 1981 quando, ancora bambina, trascorse con la mamma Elena e il fratello Paolo una lunga vacanza in Iran, dove il padre era ambasciatore.
“Il giardino persiano” non è solo un libro di ricordi, la storia di una famiglia italiana in una terra straniera, ma è un viaggio tra le pieghe dell’animo, bell’inconscio privato e collettivo, alla ricerca di brandelli di un mondo apparentemente perduto ma sempre vivo.
Il giardino come il muro rappresenta metafore e simboli, ha la capacità di elevare il particolare all’universale, di far dialogare il dentro con il fuori, l’emozione con la realtà.
Cambia l’ambientazione, cambiano la trama e la struttura ma ne “Il giardino persiano” come in “Dopo la pioggia” ritroviamo la profondità di Chiara Mezzalama, una donna, una scrittrice che sa scandagliare l’animo umano e le pieghe della storia. L’uso di un linguaggio emozionante è la chiave per arrivare a toccare la vera essenza delle persone, a infrangere barriere, quelle tra interno ed esterno, tra uno spazio domestico e quello pubblico.
“Dopo la pioggia” è un romanzo che parla dell’oggi e del domani e fa fremere di paura e di speranza. Una storia che parte dalle mura domestiche, dalla crisi di una coppia romana mentre le torrenziali piogge fanno esondare il Tevere allagando Roma e tutta la valle.
Il fiume diventa barriera fisica, limite geografico, e ciò che sembrava familiare, ordinario, diventa improvvisamente estraneo e ostile. È in questo contesto climatico stravolto e travolgente che Elena e Ettore si confrontano con la fine del loro matrimonio e del mondo come lo hanno conosciuto fino a quel momento. Il viaggio che intraprenderanno diventa occasione di pensieri, emozioni, domande e incontri che segneranno un percorso di cambiamento profondo per entrambi. In questa avventura carica di suspense, tanti personaggi accompagneranno i due protagonisti nella pericolosa scoperta di un mondo nuovo.
Chiara Mezzalama nel 2009 ha pubblicato il suo primo romanzo, “Avrò cura di te” (Edizioni E/O). È inoltre autrice di un diario sugli attentati terroristici di Parigi dal titolo “Voglio essere Charlie: diario minimo di una scrittrice italiana a Parigi” (Edizioni Estemporanee 2015). Nel 2015 esce il suo secondo romanzo, “Il giardino persiano”, Edizioni E/O, tradotto in francese e in persiano, è stato censurato in Iran. Al romanzo è ispirata una versione per bambini, “Le jardin du dedans-dehors”, un album illustrato vincitore di numerosi premi e tradotto in varie lingue. Mezzalama insegna letteratura presso l’Istituto italiano di cultura di Parigi, collabora con le riviste Leggendaria e Parktime Magazine ed è membro dell’associazione Piccoli Maestri. Vive tra Roma e Parigi e ha due figli.