Una volta l’anno nell’ospedale Salpêtrière di Parigi si tiene un ballo mascherato con l’élite della capitale. Non è un evento qualsiasi. In pista ci sono le pazienti del manicomio femminile, le donne del padiglione “isteriche” curata dal dottor Charcot e fuori da ogni contatti con l’esterno. Alla Salpêtrière si entra e non si esce. Non è una prigione, ma è come se lo fosse. In realtà buona parte delle cosiddette alienate sono donne scomode, donne rifiutate che le loro famiglie abbandonano in ospedale per sbarazzarsene.
La trama
È il 1885 e alla Salpêtrière si incontrano tre donne: Louise, finita lì in seguito a terribili vicissitudini che hanno sconvolto la sua giovane vita; Eugénie, signorina di buona famiglia allontanata dai suoi perché sostiene di parlare con i morti; e Geneviève, la capoinfermiera rigida e severa, convinta della superiorità della scienza su tutto. Benché molto diverse, tutte e tre hanno chiara una cosa: una sorte decisa dagli uomini, dallo strapotere che gli uomini hanno sulle donne. Ma il ballo delle pazze darà loro un’opportunità.