Vendetta. Giustizia.
“Giustizia.
ZUSTISIA, contro chi mi aveva offeso.
Zustisia, dopo tutto quel tempo. Fino in fondo. A qualunque costo.
Questo chiedeva la parte più oscura, più selvaggia di me.
Questo esigeva il Nero, per non dilagarmi più nell’anima”.
Franco Zanna è tornato.
Il fotoreporter selvatico, squattrinato, incattivito dal rancore e dagli anni spesi a trascorrere una vita che non gli piace, rimpiangendo ciò che ha perduto.
Perché lui , “prima”, non era così. C’è stato un tempo in cui aveva un lavoro, una vita serena. Una donna, Carla, che stava per dargli una figlia.
Poi, un gesto sbagliato: una foto scattata a un uomo mentre percepiva una mazzetta, una storia che non doveva essere raccontata, ha mandato tutta la sua vita a rotoli.
Franco ha dovuto fuggire, sparire in Sardegna – la sua terra – per non mettere in pericolo di vita le due persone che amava.
Da allora Zanna, pur frequentando per il suo lavoro il bel mondo, dove circolano denaro, donne, vizi, sopravvive tra alcool e qualche scoop che gli permetta di tirare avanti.
Ma il padrone della sua vita è il Nero, una sorta di Inferno personale, che non lo abbandona mai, e che chiede vendetta per il torto che ha subito tanti anni prima.
Nel frattempo sua figlia Valentina è riuscita a trovarlo, e ad avvicinarsi a lui.
Quando anche Carla, che non ha mai dimenticato, lo raggiunge, è la felicità più completa, insperata! Forse per loro c’è ancora una piccola parte di serenità da gustare insieme, dopo tutto il tempo perduto. E questa terza storia inizia da qui.
Mentre Zanna accompagna Carla in aeroporto, un viso fuggevolmente intravisto gli gela il sangue nelle vene: é il Catanese, luogotenente del boss che lo minacciò, allora, di distruggere la sua famiglia.
– Non può essere – si ripete l’uomo. Ma deve ricredersi, Perché pochi giorni dopo lo rivede proprio in una villa miliardaria della costa Smeralda, dove deve fare un servizio fotografico ad un famoso Divo. Nella stessa villa, nottetempo, avviene un clamoroso furto, che scatenerà poi una serie di omicidi, in cui Zanna sarà tristemente implicato.
Dopo due romanzi con questo azzeccato protagonista, “Nero di mare” e “Stagione di cenere”, ritroviamo i personaggi, i luoghi, le atmosfere già note, ed è un po’ come tornare a casa.
Pasquale Ruju sa raccontare la sua Sardegna come pochi altri; le spiagge selvagge, i casolari, le stradine di campagna… E poi gli inseguimenti, le fughe. Gli incontri con lo zio Gonario, mitico personaggio dei romanzi, latitante da molti anni, profondo conoscitore della sua terra e sempre pronto ad aiutare il nipote in caso di bisogno.
Proprio a Gonario Franco Zanna si rivolge , quando comprende che la partita con il Catanese si dovrà giocare fino in fondo, e sarà difficile da vincere.
Ma anche altri personaggi tornano sulla scena: la barista Cosima, simpatica “protettrice” di Zanna, pronta ad aiutarlo nel pericolo, come ad accompagnarlo al suo casolare, quando (spesso) sia troppo ubriaco per guidare.
Poi la sua “capa” Irene: nonostante un passato da ex, il loro rapporto è rimasto impostato su una complice amicizia, che va oltre il lavoro, e che dà luogo ogni tanto a simpatiche schermaglie verbali. Tutti personaggi ben delineati e di piacevole compagnia per il lettore.
La vendetta: riuscirà poi il nostro eroe a metterla in atto?
Il desiderio, il bisogno di vendicarsi è sempre identico, o muta col passare del tempo, diventa più …ragionato? Ai lettori la risposta.
Pasquale Ruju è uno sceneggiatore, soggettista scrittore di romanzi e di storie per famosi albi di fumetti ( Tex, Dylan Dog, ecc) e forse proprio questa sua specialità gli regala uno stile di scrittura immediato, efficace, molto piacevole.
Già in passato, riferendomi alle sue opere, ho avuto modo di affermare che non abbiamo bisogno di leggere gialli e thriller d’oltreoceano per avere suspence, colpi di scena, emozioni: qui troviamo tutte queste qualità, nel romanzo “ di casa nostra”.
E scusatemi se è poco! Romanzo consigliato; per gustarlo appieno, leggerlo dopo i primi due, e si avrà l’apprezzamento assoluto.