La Edizioni e/o presenta in libreria lo scrittore Archange Morelli e pubblica il suo ultimo romanzo dal titolo Teatro d’ombre (Le theatre d’ombres, 2008) con le avventure di un protagonista seriale, il genovese Matteo Malafuoco. Questo è il terzo libro che l’autore ha scritto con le sue avventure.
Si tratta di un giallo storico, ben congegnato che farà conoscere al lettore anche il modo di vivere all’inizio del XVI° secolo, sia nella repubblica marinara di Genova e sia presso l’impero turco di Solimano il Magnifico.
La storia è ambientata nella sfarzosa e misteriosa scenografia della Istanbul rinascimentale. Dalle taverne di Galata all'harem del sultano, muovendosi tra mercanti di schiavi e principesse circasse, schivando colpi d'archibugio e tendendo trappole, Malafuoco si muove per compiere una importante missione di spionaggio a favore di Genova e deve cercare in ogni modo di far rompere l’alleanza tra il Regno di Francia e la Turchia. Una alleanza storicamente esistita e durata vari decenni che era disastrosa per i commerci di Genova.
Matteo Malafuoco è vicario della Superba (soprannome di Genova) nella colonia della Corsica, accompagnato da Leandro, il suo servo fedele, egli parte per Istanbul con l'identità di un semplice mercante di velluto, uno dei più ricercati prodotti di Genova in quel momento.
Sbarcato sulle rive del Bosforo, Malafuoco si fa notare per la sua abilità nel commercio e nel contempo prende informazioni preziose per la sua missione, poi viene contattato dal Kadi, un giudice ottomano per risolvere una serie di reati che hanno colpito la città. C’è un killer che infuria, ha scelto le sue vittime con cura, ma per quale motivo?
Seguiremo Malafuoco tra sontuosi palazzi, ricchi e crudeli dignitari, nella scuola coranica e nei quartieri più poveri che ci faranno scoprire la cultura ottomana e come si svolgeva la vita a Instambul.
Arriverà a scoprire il serial killer levantino tenendo il lettore con il fiato sospeso fino all'ultima pagina, in una vorticosa avventura dove enigmi degni di Agatha Christie vengono raccontati con il linguaggio suggestivo di Alexandre Dumas.