“Squali al tempo dei salvatori” (E/O Edizioni) è l’opera prima dell’havaiiano Kawai Strong Washburn che, non solo parte ai blocchi di partenza con un capolavoro redatto in bella prosa (ben tradotto da Martina Testa), ma ve lo raccomando anche quale attivo combattente alla causa della lotta al cambiamento climatico. E, intanto, ho speso preziose “battute”a mia disposizione, per cui sono costretto, sinteticamente, a “impressionarvi” fortemente nel sunto del libro. Aldunque: il piccolo ma “gigante” protagonista Nainoa si rivelerà un bimbo “prodigio” portatore di grandi doni. Poi vi spiego. Intanto vi informo che i suoi genitori lo concepirono in un “buio di luna” nella vallata di Waipi’o vedendo, o credendo di vedere, gli antichi spiriti delle Hawaii in processione con le loro magiche fiaccole. Fu di buon auspicio? Nainoa ha tante doti: suona divinamente l’ukulele, possiede quei segni che gli predicono un brillante destino come quello di riscattare la povertà e la sfortuna dei genitori ma anche di poter salvare l’umanità e le sue Hawaii schiacciate dai poteri del capitalismo americano che sta distruggendo il suo Paese economicamente e culturalmente. Ma un giorno Nainoa ha la brutta esperienza di cadere in un mare infestato di squali. Se la caverà? Qualcuno lo trarrà in salvo? Potrà mai portare a termine la sua “missione”di salvezza? Storia commovente comparabile al Tom Sawyer dickensiano. Grande esordio quello di Washburn, molto “Strong”, tra magia, avventure, dolore ma colmo d’amore profondo nei destini che si intrecciano, tanto che la vostra probabile immaginazione neppure immagina.