«Per come la vedo io i primi hawaiani, prima di diventare hawaiani, se ne stavano alle Fiji o a Tonga o non so dove, e facevano troppe guerre contro troppi re, e fu allora che i più forti si misero a guardare le stelle, e ci videro una mappa per un futuro che potevano andarsi a prendere. Ciao ciao vecchi re, ciao ciao vecchi dèi, ciao ciao vecchie leggi, ciao ciao vecchi poteri, e ciao ciao a tutti i limiti». La magia ancestrale delle Hawaii e lo spirito di sopravvivenza di chi è rimasto senza soldi per vivere. Due forze che, insieme, fanno la benzina che alimenta Squali al tempo dei salvatori. Esordio di uno scrittore nato e cresciuto nell’arcipelago, Kawai Strong Washburn, finora impiegato nel settore dei software e attivista climatico con incursioni su testate letterarie come «McSweeney’s» – il romanzo è stato uno dei venti titoli del 2020 per Barack Obama, nativo di Honolulu.
Libro corale, procede passando la narrazione da un membro all’altro di una famiglia. Madre, padre, i tre figli, ognuno una sua voce, ognuno a caccia disperata di riscatto. E un momento da cui tutto parte: durante un viaggio in nave, uno dei tre bambini cade in acqua e lo salvano gli squali. Diventerà il miracolato, forse a sua volta autore di miracoli. Il basket, la scuola, l’affitto a fine mese si mescolano a piccole e grandi speranze messianiche. Di una famiglia e di un Paese.