La fine si avvicina, i versagliesi e i prussiani sono alle porte di Parigi e la Comune è sull’orlo del baratro. I bombardamenti proseguono notte e giorno. Il Governo anarchico socialista che ha diretto la città per due mesi sta per soccombere. La città è sotto assedio, il cibo scarseggia, l’esercito di Mac Mahon si sta preparando per riprendere Parigi e spazzare via la speranza dei comunardi.
Cosa farebbe un uomo perverso e senza scrupoli in questa situazione? E un’idealista e sostenitore della giustizia? Come si comporterebbe un rivoluzionario innamorato della libertà? E la vittima di un sadico cosa farebbe in una situazione che sembra senza speranze?
Per comprendere l’ultimo romanzo di Hervé Le Corre L’ombra del fuoco (edizioni e/o 2020, pp 492) è necessario un passo indietro. Immaginate di trovarvi nella Comune di Parigi. Da Marzo 1871 al 28 Maggio dello stesso anno, la città è stata guidata da un’assemblea popolare che si era opposta alla resa ai prussiani voluta da Napoleone III.
La Comune ha istituito la Guardia nazionale, ha impedito la vendita degli oggetti impegnati nei Monti di Pietà. Tra le decisioni prese dall’Assemblea eletta c’è stato anche l’ordine di annullamento degli ordini sfratti, la libertà di culto e la dichiarazione di un’istruzione pubblica, gratuita e obbligatoria per tutti.
Il romanzo di Hervé Le Corre è ambientato negli ultimi giorni di questa esperienza. La storia che lo scrittore noir ci racconta si svolge tra il 18 e il 28 Maggio 1871, nel pieno della cosiddetta settimana di sangue durante la quale lo stesso esercito francese uccise 20 mila comunardi.
L’autore ci mostra dei personaggi completamente diversi tra loro. Facciamo da subito la conoscenza di Nicolas Bellec, del Rosso e di Adrien, sono dei soldati della Comune e sono pronti a morire per quel progetto, quel sogno di un mondo nuovo. Nicolas più degli altri vuole riuscire a vivere e a costruire una nuova società, lo vuole fare con la sua Caroline. Lui combatte per questo e lei aiuta ai soldati della Guardia nazionale che sempre più numerosi arrivano negli ospedali di Parigi.
Questi due giovani più di ogni altro carattere della storia rappresentano la voglia di credere, la voglia di essere vivi nonostante tutto e di poter ricominciare. Sono coloro che custodiscono la speranza che il progetto della Comune posso un giorno tornare.
I caratteri più interessanti di questo romanzo però sono Antoine Roques e Pujols. Non potrebbero essere due persone più diverse: il primo è un ex rilegatore che si ritrova a fare il delegato alla sicurezza (una sorta di commissario), l’altro è un criminale perverso e senza scrupoli. La domanda che il lettore si porrà seguendo le vicende di questi due personaggi è: Fin dove è disposto ad arrivare?
Anche Clovis è un carattere da seguire con attenzione, forse poco sviluppato rispetto al potenziale che dimostra. È come se mettendoci davanti questo cocchiere Le Corre ci mostrasse come la vita può modificare un uomo a tal punto dal renderlo irriconoscibile anche a se stesso. Nello stesso tempo questo personaggio ci dimostrerà che non tutte le storie sono già scritte e che i finali possono essere aperti.
Ne L’ombra del fuoco c’è un’altra protagonista, prepotente e bellissima, è Parigi con le sue due anime. Da un lato c’è la Parigi di Roques, di Nicolas e di Caroline, la vediamo attraverso i loro occhi e ne percepiamo il vigore, gli odori e le luci. Dall’altro ci sono i vicoli bui, i bordelli e i personaggi oscuri che ci mostra Pujols. Sono due Parigi che convivono e coesistono e che bruciano, ma quale delle due riuscirà a riemergere?