Doriana, Gisella, Saul sono voci narranti di un romanzo perfetto nello stile asciutto e nella trama fluida ed omogenea.
Saranno loro ad essere mediatori della furia nazista attraverso esperienze che li hanno investiti.
Il primo, immediato messaggio di Lia Levi arriva come un invito: siamo tutti coinvolti.
Non possiamo tirarci indietro, dimenticare avvolgendo nell’oblio un periodo storico terribile.
Se ognuno farà la sua parte non si cancelleranno i morti ma si proverà a costruire consapevolezza.
“Ognuno accanto alla sua notte”, pubblicato da Edizioni e/o, scuote la coscienza del lettore, lo costringe ad essere protagonista di una pagina atroce del Novecento.
“È tutta l’Europa che è stata ferita e non è ancora guarita.
Altro che dramma ebraico, quello è il dramma di tutti: laggiù non è morto solo l’uomo, ma l’idea di cosa è un uomo.”
Tre racconti potenti permettono di cogliere ogni sfumatura del periodo nazista.
Lucilla e Giulio travolti dalle leggi razziali sono emblemi della perdita di ogni diritto.
“La gente si contorce, si dibatte, e la verità è sempre un’altra.”
Ferruccio e Colomba, un amore impossibile che si rifà a “Romeo e Giulietta”.
Un rivisitazione interessante che mostra quanto da sempre la letteratura sia stata interprete dei sentimenti umani.
“Questa dolce, tristissima storia è stata il tentativo di far brillare almeno una piccola luce in un mondo che pareva popolato solo da ombre viventi.
È stata l’Eppure! del profeta Geremia.
Ci saranno stati di sicuro, in qualche punto dell’Europa martoriata, una Colomba e un Ferruccio sopravvissuti grazie al loro frenetico abbraccio, forse, magari, se vi piace, all’interno di una sotterranea domus romana.”
Graziano e il padre Vittorio evidenziano la reazione agli eventi.
Il primo crede nella rivolta, il secondo pensa che sia necessario mantenere salde le proprie convinzioni.
Roma è luogo sicuro ma la Storia dimostrerà il contrario.
Una domanda sorge spontanea?
Perché si è sottovalutato il pericolo?
Difficile sintetizzare in poche righe l’accurata ricostruzione di un’autrice che da sempre ha cercato di comprendere.
Un libro ricco di riflessioni sulle quali provare a costruire le basi di una società che non accetterà mai più tanta terribile malvagità.
“La memoria non è un imperativo, un obbligo morale.
È il pane di cui continuiamo a nutrirci come sempre.
Stesse domande, dubbi, oscurità e sprazzi vivificati.”