Orwell, anche perché sono scaduti i diritti e lo stanno ristampando in tanti, in questo periodo viene citato poco meno di Dante. Ma del sommo poeta è ancora più utile, siccome sommamente realista. Esempio: “Coloro che abiurano la violenza possono farlo solo perché altri stanno commettendo violenza per conto loro”. E’ una frase tratta da “Sparando all’elefante e altri scritti” (Edizioni E/O), sei pezzi contro le ideologie imperversanti nei suoi anni Trenta e Quaranta, perfetti anche per le ideologie imperversanti nei nostri anni Venti.
I nomi cambiano (e nemmeno sempre), il fanatismo non cambia mai. Orwell sapeva che gli ismi sono abbastanza intercambiabili, nel 1943 scriveva: “Nell’Europa continentale i fascisti furono arruolati principalmente fra le fila dei comunisti e il processo opposto potrebbe verosimilmente accadere nei prossimi anni”. Aveva come faro l’onestà intellettuale, riteneva indispensabile lottare contro il settarismo politico che alberga, seppure in misura diversa, in ciascuno di noi. Orwell non lo si nomini soltanto, lo si legga, bastano queste poche pagine: chiuso il libro anche la tessera dell’Avis sembrerà troppo faziosa.