Lia Levi torna in libreria con Ognuno accanto alla sua notte, dimostrando ancora una volta quanto la sua vita e la sua produzione letteraria siano sempre dedicate alla testimonianza.
Le edizioni e/o pubblicano nella collana “Dal Mondo” Ognuno accanto alla sua notte (2021, pp. 272, 18 euro) il nuovo romanzo di Lia Levi, giornalista, sceneggiatrice e scrittrice, nata a Pisa da una famiglia piemontese di origine ebraica e residente a Roma, fondatrice e direttrice per trent’anni del mensile “Shalom”, vincitrice del Premio Strega Giovani 2018 con Questa sera è già domani (e/o, 2018).
“Stanno divisi nel mondo, ognuno accanto alla sua notte, ognuno accanto alla sua morte”.
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È scelto da un verso del poeta rumeno di origine ebraica Paul Celan il titolo del nuovo romanzo di Lia Levi, un coinvolgente mosaico di tre storie, che convergono tutte e tre verso un giorno che avrebbe cambiato per sempre il destino della comunità ebraica di Roma.
All’alba di sabato 16 ottobre 1943, giorno festivo per gli ebrei, scelto non a caso, 1259 persone, di cui 689 donne, 363 uomini e 207 tra bambini e bambine, quasi tutti appartenenti alla comunità ebraica, furono portati via a forza dalle loro abitazioni dalle truppe tedesche della Gestapo con la collaborazione dei funzionari del regime fascista.
Ma il prologo di questo fatto atroce non poteva che essere la promulgazione delle leggi razziste del 1938.
Nel romanzo l’autrice intreccia tre racconti, tre storie individuali di persone comuni di fronte alla Storia. E qui il lettore si accorge come il fato, del resto come sempre accade, si diverte beffardamente con chi è diviso nel mondo:
“Ognuno accanto alla sua notte”.
Nel primo racconto un commediografo ebreo si vede costretto a scegliere tra la ragione e il sentimento, nel secondo ecco l’amore assoluto, come può essere solo quello tra adolescenti, di Ferruccio e Colomba, i “Giulietta e Romeo” in piena furia fascista e nazista, lei di origine ebraica e lui figlio di un Fiduciario del Fascio.
Nel terzo racconto, come in un dramma shakespeariano, il figlio Graziano e il padre Vittorio Sabatello, consigliere della comunità ebraica, l’uno di fronte all’altro. Il primo vuole passare all’azione, ormai il tempo sta per scadere, il secondo è attendista, come purtroppo fu la maggior parte degli ebrei.
Lia Levi, ancora una volta, come accade sempre nei suoi romanzi (citiamo il suo capolavoro, la saga familiare Tutti i giorni di tua vita (e/o 1997)), dimostra come la sua lunga vita sia sempre stata dedicata alla testimonianza. Ricordare per non dimenticare.