Parigi. Giovedì 18 - domenica 28 maggio 1871. L’insegnante (ora in pensione) e grande scrittore Hervé Le Corre (Bordeaux, 1955) si cimenta con successo in un’impresa narrativa complicata: ambientare un sordido noir (genere di cui è riconosciuto premiato maestro) nei giorni finali di una nota dolorosa rivoluzione affogata nel sangue, fra i mitici corali epici Comunardi, creativi ma barricati agli albori della Terza repubblica, sotto assedio e bombardamenti dell’esercito prussiano vincitore e assedio e bombardamenti dell’esercito regolare francese sconfitto. Per chi ne ha letto le ricostruzioni storiografiche, cronache e testimonianze, letteratura e scienza, c’è ancora di che commuoversi ogni volta che se ne parla. La narrazione investigativa sull’infernale braciere di morti, “L’ombra del fuoco”, è in terza varia, gli amabili personaggi principali sono il sergente Nicolas Bellec della Guardia nazionale e l’indomita fidanzata infermiera Caroline, rapita anche lei da un malvagio criminale.