Login
Facebook
Twitter
Instagram
Newsletter

Morti ma senza esagerare

Testata: Luoghi di libri
Data: 4 gennaio 2021
URL: https://luoghidilibri.it/2021/01/04/fabio-bartolomei-morti-ma-senza-esagerare/

Ironico e accattivante a partire dal titolo, “Morti ma senza esagerare” racconta una situazione surreale che diventa occasione di risate, ma anche di riflessione.

L’istintiva immedesimazione nel dolore della protagonista, ma anche nelle sue successive difficoltà alla gestione di un evento così eccezionale, ci trasporta dalle prime righe in un turbine di emozioni e curiosità, non privo di spunti di meditazione sul nostro modo di concepire i rapporti nel momento in cui tutto è a nostra disposizione, senza renderci conto di ciò che abbiamo, senza apprezzarlo, per poi trovarci vittime del rimorso e del rimpianto nel momento in cui ne veniamo privati.

Tutti siamo stati adolescenti; tutti, almeno una volta, abbiamo preferito gli amici “che avevano sempre una frase fatta per ogni eventualità – il testo di una canzone, la citazione di un film, la perla di qualche pensatore del passato. Cibo preconfezionato, calmanti di massa”, ai genitori: “Loro invece mi guardavano, mi sorridevano, mi sfioravano, e dicevano banalità proprio per farmi capire che tutto ciò che c’era da sapere era in quegli sguardi, e in quella vicinanza. E negli esempi ripetuti, giorno dopo giorno, affinché ci mettessi del mio per apprendere come ci si nutre come ci si difende, come si sopravvive. una logica primitiva, da branco, di cui solo ora colgo l’elevatezza.”

Ma cosa succederebbe se il potere di far tornare chi non c’è più ci offrisse una seconda occasione? Riusciremmo a convivere con il nostro segreto e ad adattarci a qualcuno da cui non vorremmo separarci, ma che torna solo per noi e solo per noi vive? O ci sentiremmo soffocati? E saremmo in grado di scegliere tra l’egoismo di trattenerlo e l’istinto altrettanto egoista di non essere vincolati dalla sua inconfessabile e ingombrante presenza?

Fabio Bartolomei, mi ha sorpresa con questo breve romanzo divertente e inquietante allo stesso tempo, molto lontano dal tenore de “L’ultima volta che siamo stati bambini” (scheda | recensione) – con cui l’ho conosciuto – ma, seppure in maniera ben diversa, altrettanto coinvolgente. Un piccolo gioiello da non perdere.