A pochi chilometri da Napoli c’è una città delle donne. Le abitanti di Tettiano, paesino immaginario sotto la collina di Tettagna, hanno un potere antico: con il loro seno ammaliano gli uomini e li legano a loro per sempre. Inevitabile l’eco della tradizione di Giambattista Basile, in cui la fantasmagoria convive con il reale, attraversa il romanzo di esordio di Patrizia De Luca.
Con " Tettagna" ha scritto un romanzo coraggioso, lontano dai canoni della narrativa contemporanea, una sensuale fiaba oscura per raccontare la storia di libertà, crescita, errori, ostinazioni, illusioni, riscatti di Assunta. Lei è la protagonista, un’orfana con una smania di vita, esuberante e curiosa, accudita da Ziella, l’erborista di Tettiano, che riesce, con pozioni ed elisir, a tenere ben saldi i matrimoni.
Ansiosa di crescere, avida di scoperte, Assunta, già giovanissima, si innamora di Nicola, il giostraio del paese, immaginando con lui una vita avventurosa, piena di agi, da donna libera, nonostante le raccomandazioni di Ziella. « Confondi il richiamo della carne con l’amore vero » , le dice, e vorrebbe che oltre l’istinto ci fosse anche un altro richiamo a governare la sua vita, quello del sangue, che la portasse a studiare, proprio come faceva il padre. Invece Assunta è ostinata, va dritta verso il proprio destino, resta anche incinta di Elsa, solo che tutto procede diversamente da come aveva immaginato.
«Scoprii definitivamente che avevo mal pianificato la mia vita da gran signora » . Cominciano gli stenti, crescono le frustrazioni, la realtà è amara. Nicola mostra la propria grettezza, non è per nulla l’uomo dei sogni, il cielo che le aveva fatto vedere è illusorio, ogni giorno ci sono problemi, soprattutto economici, addirittura le chiede in prestito dei soldi, i risparmi che Ziella aveva messo da parte per farla studiare. Però Assunta è sempre tenace, ha intenzione di liberarsi da quel destino. Dopo aver ascoltato i racconti dell’amica Filomena che fa la donna di servizio da un notaio a Napoli, Assuntina comprende quanto l’orizzonte in cui aveva vissuto fino a quel momento, disponendo le proprie aspettative, era limitato, troppo asfittico. Per fortuna non le ha atrofizzato l’immaginazione. Addirittura s’innamora del notaio Tommaso senza neanche conoscerlo, direttamente dalle descrizioni di Filomena.
«Ho sempre sognato di vivere tutte quelle esistenze che sembravano più felici della mia, ho sempre desiderato entrare fisicamente in quadri più belli di quello in cui ero stata ritratta io». Patrizia De Luca fonde nella protagonista di " Tettagna" l’insoddisfazione di Madame Bovary, l’ansia di scalata sociale di Becky Sharp del "Falò delle vanità" e il coraggio sfacciato di Moll Flanders con un unico obiettivo: affermare sempre sé stesse e i propri sogni, anche se il percorso è quasi sempre accidentato.
Così Assunta, una volta che inizia a lavorare a Napoli dal notaio, lo seduce inevitabilmente con il proprio seno, lo lega a sé, ma ciò porta alla morte di suo marito Nicola. Come da tradizione secolare, a Tettiano, l’amore per uno lo togli a un altro. Però anche la relazione con Tommaso, e la possibilità di una vita nuova, restano un’illusione. Le differenze sono troppe, creano distanze incolmabili. «Mi sentii sola, estranea a tutto quello che mi circondava, cominciai a capire che la città stava solo allargando le braccia ma non le avrebbe mai strette per accogliermi». Non tutto, però, è perduto, a realizzare le proprie aspirazioni ci sono i figli, e Assunta avrà con Elsa ciò che le è sempre stato negato.