Tutto è iniziato nel momento in cui ho letto la trama: mi ha colpito subito. Era da un po’ di tempo che non leggevo distopici interessanti e quindi mi ci sono buttato a capofitto. E che dire, non me ne sono pentito assolutamente. Penso, senza nemmeno tentennare, che questo sia uno dei migliori libri letti nel 2020.
Ma andiamo più nel dettaglio. L’avventura si svolge a Parigi, dopo che una catastrofe ha ucciso quasi tutti gli esseri umani. Gli unici superstiti sembrano essere questi ragazzini di dodici anni divisi in due fazioni: quelli del Tepee e quelli del castello.
I primi sono selvaggi, cacciano e non sono istruiti. Quelli del castello invece sono vegetariani e colti. Le due fazioni convivono nella zona e, tranne per alcuni momenti specifici e speciali, non si sono mai incontrati. Purtroppo i bambini stanno crescendo e ben presto le due parti si rendono conto che la zona è troppo piccola per entrambe…
Complice lo stile dello scrittore, con i suoi tratti di penna decisi e semplici, il lettore si sente coinvolto, quasi come se fosse anche lui a Parigi con i ragazzi. La curiosità per questo nuovo mondo è forte, come anche la voglia di sapere cosa è successo; i capitoli scorrono come torrenti in piena, fino a voler scoprire sempre più tra intrighi e scontri.
Michel Bussi ci dona un romanzo molto semplice ma efficace. Ci racconta la storia attraverso diversi punti di vista in modo da darci un’esperienza di 360° sul mondo e sulla storia da lui creati.
I ragazzi del tepee e del castello
Come detto il libro è caratterizzato da diversi punti di vista dei vari personaggi. Tra quelli principali e secondari, ce ne sono un’infinità. Tutti ben caratterizzati, ognuno di essi ha una diversa sfumatura, non è tutto solo bianco o nero, sono tutti diversi tra loro.
Il protagonista della storia, suo malgrado, è Zyzomys o comunemente chiamato Zyzo.
Il mio personaggio preferito è Chrysanthe: una bambina leggermente psicopatica che ha come unica amica e confidente una bambola di pezza. Adorabile. C’è una parte del libro, che le vede protagoniste, che mi ha spezzato il cuore; le amo.
Altri personaggi entreranno nel vostro cuore, chi buono, chi cattivo; è praticamente impossibile che non lo facciano: sono tutti scritti così bene e in maniera così accattivante che vi colpiranno sicuramente!
Durante la lettura ho notato che spesso l’autore ci ricorda che i personaggi hanno dodici anni, lo fa varie volte, come per dirci “ehi, ricordatevi che sono poco più che bambini”. Non so se questa cosa mi sia piaciuta o meno. Okay, è un mondo distopico e quello che affrontano è al di sopra delle capacità di un normale dodicenne… Ma c’è davvero bisogno di ripeterlo?
Una Parigi distopica
La storia si svolge unicamente a Parigi. È stato bello cercare su internet i posti citati nel libro, vedere come appaiono realmente e leggere come sono diventati nell’immaginario dell’autore, era un po’ come vedere due facce della stessa medaglia. Ambientazione, quindi, riuscita alla grande anche se è molto circoscritta, visto che le vicende si svolgono in quest’area ristretta.
Mi è piaciuto un sacco il fatto che i ragazzi del tepee indicano i luoghi con nomi inventati da loro, immaginando cosa fossero prima dell’apocalisse. I ragazzi del castello, invece, istruiti su tutto, sono in grado di riconoscere e catalogare tutto ciò che li circonda. È stato un bel confronto.
All’inizio del libro il lettore si ritrova tra i ragazzi del tepee, senza sapere ciò che lo circonda e com’è il mondo. Un esempio sono le misteriose grotte chiamate “M”, il cui significato viene rivelato solo dopo molte pagine e arriva come un secchio di acqua ghiacciata in faccia, perché ci si rende conto che era sotto il naso fin dall’inizio. Ho apprezzato tutto questo: nonostante l’ambientazione della storia sia così conosciuta, ci sono tante altre cose che non sappiamo. Bellissimo.
Temi trattati
Ovviamente il romanzo tratta diversi temi. Tra i principali c’è la situazione ambientale e il suo rapporto con gli umani. Abbiamo inoltre le differenze tra classi sociali, rappresentate dai ragazzi del Castello e da quelli del Tepee. Temi importanti che visti dal punto di vista di un bambino assumono un tratto più deciso.
Considerazioni finali e personali
È stata una lettura fantastica, un’avventura emozionante colma di un crescendo di vicende. Ho riso, mi sono arrabbiato e ho gioito insieme ai ragazzi di questo nuovo mondo. È un libro che ti coinvolge, ti abbraccia e ti tiene stretto fino all’ultimissima pagina. È una lettura che vi consiglio assolutamente, soprattutto se amate il genere distopico: non ve ne pentirete.
Non mi pento di dare al libro un punteggio di 5 stelle. Il massimo, e lo merita. Penso sia un ottimo regalo di Natale per qualsiasi avido lettore.
Per questa recensione è tutto, ringrazio di nuovo la Case Editrice e ringrazio voi che avete letto fino a questo punto! Se avete letto anche voi questo libro, fatemi sapere cosa ne pensate e chi è il vostro personaggio preferito!
Alla prossima, Pako.