Saggetto agile e veloce di Simone De Beauvoir, Sulla liberazione della donna nella “Collana di Pensiero radicale” di Edizioni E/O. Il libro riporta un’intervista fatta da Anna Maria Verna nel 1977 in cui il pensiero di De Beauvoir si rivela già proiettato verso l’intersezionismo e il transfemminismo, svelandoci fino a che punto la filosofa francese fosse avanti di vent’anni rispetto al movimento femminista del tempo.
Nell’intervista vengono discusse tematiche attuali, che allora cominciavano appena a formarsi, come la necessità o meno di cambiare il linguaggio, le lacune della psicoanalisi e degli schemi freudiani e lacaniani, i ruoli di genere e il rapporto con il potere.
Uno dei principali centri d’interesse dell’intervista è quello che concerne il rapporto tra femminismo e politica, cui si accompagna l’antica polemica di una certa sinistra che, da sempre, ha accusato le femministe di dividere il proletariato, sviandolo dalla lotta di classe verso un nemico immaginario; un fronte politico un po’ miope, che non è mai stato in grado di vedere i fondamentali legami intersezionali tra le classi oppresse, necessari alla lotta al capitalismo.
Penso che ci siano due soluzioni: rifiutare tutti gli strumenti che ci vengono proposti dalla cultura maschile o, al contrario, impossessarcene.
Che dire, Simone De Beauvoir era senza ombra di dubbio accelerazionista…