Michel Bussi, autore di thriller divenuti best seller non solo in Francia, ha deciso di dedicarsi a un genere diverso e di rivolgersi a un pubblico giovane. Il primo libro di una serie che ha già progettato ha il titolo La caduta del sole di ferro (E/O, 2020, trad. Alberto Bracci Testasecca), ed è un fantasy con incursioni nel tema così frequentato oggi, quello delle catastrofi dovute ai mutamenti climatici che mettono in serio pericolo il pianeta.
Eccoci dunque in una Parigi spopolata, abbandonata, buia, deserta. Un collasso ambientale ha sommerso il mondo: nella capitale francese sono sopravvissuti solo due gruppi di ragazzini, che ora hanno dodici anni, rivali anche se sconosciuti gli uni agli altri. Sulla Tour Eiffel ricoperta di pelli di animali cacciati nelle foreste per scaldarsi, vive la comunità del Teepe: sono selvaggi, vestiti di pelli di animali, ignoranti, infreddoliti. Li comanda Mordelia, vestita di nero, una sorta di giovane strega, l’unica che possiede dei libri, che custodisce nella borsa da cui non si separa: un manuale medico e l’Iliade, i suoi tesori.
Zyso, agile e coraggioso, viene mandato in missione per scoprire i segreti dei ragazzi del castello. Questo non è che il palazzo delle Tuileries, dove hanno trovato riparo un centinaio di ragazzi che vengono istruiti da un grande schermo da cui parte la voce di Maria Luna, che ogni giorno impartisce ai ragazzi lezioni su ogni forma di cultura. In una rigida divisione gerarchica di compiti e di formazione, ecco che i soldati allenano il corpo, i sapienti studiano il passato e la storia, le scimmie si dedicano all’arte. Non mancano il cuoco, la sarta, il restauratore: insomma una piccola comunità di sopravvissuti, vegetariani, pacifisti, in mezzo ai quali l’irruzione del piccolo selvaggio Zyso procura un enorme choc: è una spia, un nemico, un infiltrato da cui difendersi?
La giovane Alixe, la regina eletta secondo un rituale proposto dalla voce dello schermo, si lega al ragazzo e pensa a una futura immissione dei suoi amici, esposti al freddo e alla fame nelle gelide scale della torre di ferro, mentre loro grazie a un “sole di ferro” sono scaldati, hanno luce ed energia, possibilità di coltivare frutti, di vivere felicemente. I due gruppi nemici non potranno che tentare dapprima un feroce scontro, poi invece si arrenderanno all’evidenza: per sopravvivere dovranno mettere insieme le loro forze per creare un mondo nuovo, come la voce della mamma di tutti, Maria Luna, voce ormai spenta, ha imposto loro.
Confesso che non amo il genere fantasy, la catastrofe imminente oggetto di tanti romanzi attuali non mi affascina: penso tuttavia che i giovani adulti, a cui la serie sarà rivolta, potranno appassionarsi alle storie dei loro coetanei — non è giovanissima la coraggiosa Greta? Michel Bussi riempie il romanzo di citazioni, il Louvre è una miniera di cultura a cui abbeverarsi, la Nike di Samotracia, la Gioconda, Il ratto delle Sabine saranno una vera scuola e un esempio per i nostri dodicenni, costretti a cavarsela in un mondo senza adulti, senza altri riferimenti che la cultura dei secoli precedenti, unica fonte a cui attingere per restare umani.