Il passaggio dall’adolescenza alla vita adulta, soprattutto per le ragazze, è un momento talmente delicato, complesso e personale che già di per sé è un evento spiazzante, ma al mix Patrizia De Luca – nella sua opera prima – aggiunge un segreto atavico e matriarcale, portatore di una responsabilità che attiene letteralmente a una questione di vita o di morte.
Siamo nei pressi di Napoli in un paesino fittizio – Tettiano – le cui abitanti custodiscono e si tramandano, generazione dopo generazione, un segreto che viene rivelato solo alle ragazze e sempre nel momento in cui diventano “donne”. La protagonista, Assunta, è orfana e vive con la zia materna proprietaria di un’erboristeria dietro i cui banchi prepara infusi e pozioni a cui metà della popolazione femminile del paese deve la buona tenuta del proprio matrimonio. La donna non è ricca ma non fa mancare nulla alla nipote che vorrebbe vedere impegnata nello studio, laureata come il padre, lontana da distrazioni amorose che ne pregiudicherebbero il futuro. Ma Assunta, con l’ostinazione e il furore proprio degli anni della giovinezza, si innamora e decide a dispetto di ogni supplica della zia di sposarsi a diciassette anni. Il piano è quello di vivere negli agi, da gran signora, grazie al fidanzato apparentemente benestante, ma la vita ha un talento impagabile nel disattendere le aspettative, soprattutto quelle nate nell’immaturità e nell’inesperienza.
La vita di Assunta sarà tutt’altro che comoda e tranquilla, ma a complicare la situazione c’è la responsabilità del segreto con il quale ogni tettianesa deve convivere: nel momento della prima mestruazione, il seno delle donne nate nel paese alle pendici della collina di Tettagna acquisisce il potere di soggiogare qualsiasi uomo. Favole, leggende e storie fantastiche ci hanno insegnato fin dall’infanzia che ogni incantesimo porta con sé clausole e contropartite di cui tenere conto, e così anche questo potere di stregare qualsiasi uomo a cui si mostrano le proprie grazie arriva con un bagaglio di condizioni.
Tettagna è un romanzo di formazione, un racconto che copre tre generazioni di donne dalla vita intensa, segnata da amicizie, segreti e passioni che inevitabilmente si scontrano con il senso del dovere. Ma, più di ogni altra cosa, il libro è una dedica appassionata all’universo emozionale e sessuale femminile. In quest’ottica, l’autrice ha voluto rovesciare il rapporto di potere maschio/femmina servendosi di un elemento magico e primordiale, ma ha anche sottilmente dimostrato come la più grande conquista per una donna, a dispetto di qualsiasi forza esoterica, è l’istruzione: nessun potere può compensare o sostituire l’emancipazione figlia della possibilità di studiare.
