Perché un’opera molto breve riesce a coniugare il virtuosismo letterario dell’autore (che fa di una lunga telefonata il romanzo stesso) con un messaggio forte di riscatto del femminile, che si riprende i propri spazi dopo una vita passata all’ombra di uomini non sempre adeguati. Perché è impossibile non fare il tifo per Nives, pur con tutti i suoi umanissimi difetti, e non restare con il fiato sospeso durante il suo scontro verbale tesissimo con un amico di vecchia data. E perché, mentre le giornate si fanno più brevi, si ha l’impressione che la lunga notte di Nives sia un po’ anche la nostra.
A chi ama le rese dei conti, le figure volitive, le galline. A chi crede che non sia mai tardi per prendersi una rivincita e sa che le donne spesso hanno una capacità inconsueta di reagire agli eventi avversi, di crearsi un proprio spazio nel mondo. A chi ama leggere nella penombra della sera, magari con una buona tazza di tè.