Luca Bernabei (Lux Vide) ha parlato pochi giorni fa di una nuova fiction destinata a Raiuno. Un crime tratto da un ciclo di romanzi, senza aggiungere altro. Ecco di cosa si tratta.
Parliamo dei romanzi di Patrizia Rinaldi, la scrittrice napoletana che ha creato il personaggio della sovrintendente Blanca Occhiuzzi del commissariato di Pozzuoli. “Bellissima, senza vista dalla nascita, costretta dal buio che l’avvolge a percepire con gli altri sensi ciò che la circonda e i tremiti degli uomini.”
Blanca ora diventa una fiction per Raiuno. L’inizio delle riprese è fissato per settembre con la regia di Jan Maria Michelini. Ha diretto “Don Matteo”, “Un Passo dal Cielo”, “I Medici” e di recente ha firmato “Doc: Nelle tue Mani” e “I Diavoli”. Il nome dell’attrice che impersonerà Blanca non è ancora noto.
Blanca
Il commissario Martusciello e l’ispettore Liguori sono alle prese con un caso spinoso: l’omicidio di un pregiudicato, due sparizioni, una donna ritrovata in un cratere e tutto sembra collegarsi. L’uno è un ostinato uomo del popolo, l’altro un piedipiatti che si da arie da aristocratico, ma è solo quando alla coppia si unisce Blanca, ipovedente specialista di intercettazioni che le indagini prendono il largo.
Bellissima, costretta dal buio che l’avvolge a percepire con gli altri sensi ciò che la circonda e i tremiti degli uomini. I tre scopriranno presto una trama criminale che dai vicoli della città vecchia arriva alle grandi piazze del centro, senza risparmiare nessuno, senza nessuna pietà.
Tre, numero imperfetto
Non è un fascicolo come gli altri quello che un giorno compare sulla scrivania del commissario Martusciello: il corpo senza vita del cantante napoletano Gennaro Mangiavento, in arte Jerry Vialdi, viene trovato allo stadio San Paolo di Napoli; il cadavere di una donna misteriosa al Bentegodi di Verona.
I corpi composti in posizione fetale, l’assenza di segni di violenza, la sfida lanciata ai tutori della legge, metodo e follia nel celare in bella vista un segreto inconfessabile. La polizia brancola nel buio, ma non la sovrintendente Blanca Occhiuzzi: bellissima, senza vista dalla nascita, costretta dal buio che l’avvolge a percepire con gli altri sensi ciò che la circonda e i tremiti degli uomini.
Rosso caldo
Anche nel commissariato di Pozzuoli arriva la primavera piovosa e fredda: il commissario Martusciello rimpiange la capacità di memoria degli anni passati, la sovrintendente Blanca vive una crisi amorosa con l’ispettore Liguori, l’agente scelto Carità è tornato nei suoi silenzi. Dovranno dimenticare le loro irrequietezze per occuparsi di due omicidi.
Le vittime lavoravano nello stesso ufficio postale di zona, ma questo pare l’unico legame, perché le morti si riferiscono a contesti diversi: spiriti e voyeurismo pseudoartistico da una parte e crimine di rapine e ricatti dall’altra. Intanto Gianni Russo, il padre di Ninì, la figlia adottiva di Blanca, in carcere per aver confessato l’omicidio della moglie, scappa dall’ospedale dove è ricoverato.
Il ritorno di Blanca
La detective ipovedente Blanca e i suoi colleghi, il commissario Martusciello, l’agente scelto Carità, Liguori e Micheli, si ritrovano a dover risolvere due casi che sembrano scollegati: il traffico di animali illegali provenienti dall’estero e la morte di una donna, apparentemente avvenuta a causa del morso di un ragno, rarissimo e letale.
Nel primo caso, delle circostanze fortuite porteranno a galla indizi che provocheranno la morte di due veterinari, mentre il secondo caso sembra opera di un assassino seriale che usa i ragni come armi, ma le vittime non sono collegate in alcun modo. Nel commissariato regna l’anarchia, ognuno conosce solamente un pezzo dell’indagine e spesso lo nasconde agli altri, il puzzle fatica a comporsi.