Scelgo bar sempre diversi sulla parabola che Laura traccia fin da quando ha cominciato a uscire…Una bestiola che saggia una nuova casa una mattonella alla volta dopo aver passato un mese dietro il divano.
Chi ha letto già I Cariolanti e Le case del malcontento non si stupirà affatto che anche in Ossigeno Sacha Naspini non abbia nessuna intenzione di coccolare i propri lettori, anzi, di parlarci con loro come se fossero amici ai quali raccontare qualcosa di tanto terrificante quanto ordinario.
L’autore tratta chi legge come se fosse in pizzeria con lui e a un certo punto se ne uscisse con: e poi vi ho mai detto di quella ragazza rapita e tenuta chiusa per anni come una bestia in un container in mezzo al nulla da un rispettabilissimo padre di famiglia e per giunta professore tenuto in grande considerazione?
E a te amico/lettore ti casca la mascella, ma ormai è troppo tardi e Sacha ha già cominciato a raccontare e a portarti nel suo universo e in quello delle sue storie. Ossigeno è un giallo quindi? Boh! Forse lo è perché i due protagonisti senza essersi mai visti condividono lo stesso dolore e la stessa angoscia, o lo è nella misura in cui sono vittime della stessa persona. Sicuramente lo è perché la loro “paura” non li fa respirare e anzi li attanaglia così tanto che la ricerca di ossigeno e fortissima e costante. E il lettore respira?
A tratti. Ad esempio ci sono pagine bellissime che descrivono affascinanti luoghi del mare in Toscana, scene familiari da cartolina, amori adolescenziali che fanno tenerezza. Perché Naspini è un “carognetto” e butta l’esca per vedere se i lettori dall’altra del libro abboccano. E per questo Ossigeno è un romanzo sconvolgente perché la narrazione in prima persona del protagonista colpisce come un pugno in pieno stomaco.
Perché Luca è stato investito in pieno da una tempesta tropicale che ha spazzato via la sua intera esistenza, i suoi affetti più cari e la sua personalissima visione del mondo. Ora tra macerie e danni irreparabili deve e vuole confrontarsi con l’altra vittima dello tsunami: Laura. Innocente e felice fino a che uno psicopatico non decide di farne il suo animale da compagnia. Anzi, il suo terrificante esperimento sociale.
Laura non è la sola vittima dell’illustre antropologo Balestri, padre amorevole di Luca. È una delle tante ragazze prese e scomparse nella lucidissima follia del professore, un sociopatico pericolosissimo che intanto recitava brillantemente la propria farsa sul palcoscenico della vita. Laura è solo quella che ce l’ha fatta. Che è riuscita a tornare quasi illesa dall’inferno e a cercare di riprendersi una vita irrimediabilmente compromessa. Proprio come quella di Luca.
Luca e Laura. Che pena provano i lettori per loro. Che angoscia sapere che in giro ci possono essere dieci, centomila, un milione di professor Balestri senza che nessuno se ne accorga! Sacha Naspini è lo scrittore delle ombre come Fabrizio Gavatorta è il pittore delle ombre. E le ombre si sa che fanno paura, ma si vuole sempre potergli dare una sbirciata.