È una scrittura cruda, perturbante, che si impossessa del lettore. Sa smuovere forti emozioni Sacha Naspini. Autore di molti racconti e romanzi, Naspini ha pubblicato con Edizioni e/o i romanzi Le Case del malcontento (2018) e Ossigeno (2019). Quest’anno, sempre con e/o, è uscito I Cariolanti, pubblicato inizialmente nel 2009 dalle edizioni Elliot.
La trama del libro
Aldo ha deciso di non partire per il fronte della Prima Guerra. Da disertore non può che nascondersi: costruisce un rifugio sotterraneo nei boschi per sé, sua moglie e suo figlio Bastiano. Nella tana tutto è ridotto all’essenziale, alla sopravvivenza. Il piccolo Bastiano, che racconta in prima persona, soffre il freddo, il caldo ma soprattutto la fame. Soltanto la fine della guerra gli permetterà di uscire allo scoperto. Finalmente libero ma con i segni indelebili lasciati dalla vita in quella buca. Un uomo nato di traverso scoperto attraverso un romanzo di deformazione.
Un estratto
La mamma dice: “Tieni, amore mio” e mi mette sotto il naso un pezzettino di carne mezza cruda, tutta molle. Me lo ficco in bocca senza fare troppe storie, vedi come sono bravo. La mamma dice: “Mastica bene, fattelo durare un pochino” e io mastico, mica sono scemo. Anche se mi sembra di schiacciare con i denti un’altra lingua sopra la mia, tutta piena di fili duri.
Chi sono i Cariolanti?
Sono la minaccia per indurre il piccolo Bastiano a fare ciò che dicono i genitori: mangiare, anche quella carne cotta appena, per non fare fumo; rimanere in silenzio altrimenti se qualcuno passa sopra la tana li scopre… Bastiano è nato di traverso, cresciuto nella privazione che da grande cercherà di colmare con istinti animaleschi.