Cari amici lettori e lettrici innamorati (artisticamente) come me del nostro Fabio, la data di uscita del film si avvicina e mi è venuto così di scrivervi. Una cosa tra me e voi. Perché dalla sera del 19 febbraio sarò il maggiore responsabile di tutto quello che succederà tra il nostro romanzo preferito “Giulia 1300 e altri miracoli” e il mio film “Noi e la Giulia”. Eh già, perché non contento di aver scritto la sceneggiatura, insieme al fidato Marco Bonini, ho fatto anche la regia e ho interpretato pure Fausto. “Nient’altro?” direte voi. Si, c’è qualcos’altro. Perché, anticipandovi in modo scorrettissimo, lo voglio dire io per primo “Eh… ma il libro è tutta un’altra cosa!” Sono d’accordo con voi!
E così deve essere. Deve essere tutta un’altra cosa. Altrimenti perché farne il film?
Quello che succede facendo la trasposizione di un romanzo che hai amato in una sceneggiatura è una continua scoperta. Prima ti rendi conto che tutte quelle pagine in un film non c’entrano a meno di non fare un film di 4 ore (oddio!) e devi scegliere cosa tagliare e cosa lasciare… ogni pagina tolta… una coltellata al cuore, ve lo assicuro.
Poi scegliere gli attori per i nostri protagonisti, che ognuno di voi avrà immaginato con la sua fantasia. Io, vabbè, ehm... ero raccomandato dal regista… per gli altri ho scelto il meglio che la mia visione del libro mi ha regalato. Ho stravolto i look di Fresi, di Argentero, di Amendola, il mio. Ma un film riserva tante sorprese. Per esempio Elisa, Anna Foglietta. Quando le ho offerto il ruolo mi ha detto “Edo quando giri sarò al settimo mese di gravidanza”. Buio. E adesso? Cambiamo attrice? Poi stranamente, mi è sembrata una grande occasione per arricchire lo script e ho riscritto Elisa per lei. Rispettandone il cuore. Ma facendola mia. E in più mi sembrava una bella cosa quella di far diventare la sua vera gravidanza un’opportunità e non un ostacolo che le avrebbe fatto perdere il lavoro. E questo per tutta la storia.
Anche per il finale che sarà una sorpresa rispetto al libro. Ho fatto rinunce dolorose, tagliando dei personaggi che avevo adorato, mai con leggerezza. Sapendo cosa perdevo. Ma sapendo anche che così arricchivo il film. Perché un film… è davvero tutta un’altra cosa.
Ogni volta, ad ogni stesura coinvolgevamo Fabio che leggeva, appuntava, suggeriva, approvava. Volevo fortemente che sentisse che dentro il suo romanzo man mano cresceva il mio film. E ad un certo punto ho smesso di cercare il libro nella pellicola. Che è forse l’unica cosa che vi chiedo.
La prima cosa che ho fatto alla fine della proiezione è cercare gli occhi di Fabio sprofondato nella poltrona della sala. Vederlo commosso è stata la prima vera soddisfazione di questo progetto a cui tengo tantissimo perché per quattro anni ho lavorato all’idea di portare sullo schermo “Giulia 1300 e altri miracoli”. Si certo… abbiamo cambiato il titolo… Per mille e più di mille ragioni. Alcune divertenti… (qualcuno non avendo letto il romanzo pensava fosse ambientato nel 1300… vabbè…) altre commerciali… è appena uscito un film con la parola ‘miracoli’ nel titolo. Poi perché, secondo noi, è il giusto titolo di questo film. Ed è una ragione importante.
Una grande produzione, la Italian International Film e una distribuzione prestigiosa, la Warner Bros, tutti convinti da un libro a fare un film che speriamo arrivi a più persone possibili. Perché un film ovviamente non si fa solo per quelli che hanno letto il libro. Ma anche per il motivo contrario. Perché magari dopo aver visto Noi e la Giulia tanti altri possano correre a comprare il libro e goderne come è successo a noi. Però se si è arrivati a farlo è anche per il vostro smisurato affetto per questo romanzo originalissimo che ha creato un passaparola enorme sul fatto che fosse perfetto per un film. Quindi in qualche modo ne siete amabilmente responsabili anche voi.
Dal 19 febbraio il film non sarà più mio ma vostro. Guardatelo, giudicatelo, consigliatelo, fatene quello che volete, ma in ogni caso vogliategli bene perché in qualche modo quelli lì siamo noi, siamo proprio noi. Noi e poi, sì certo anche lei… ovviamente… la Giulia. Buona visione.
Con affetto. Il regista. Edoardo Leo.