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Nahal Tajadod vince il Premio "Dal testo allo schermo" del SalinaDocFest

Nel solco della tradizione, ancora una grande artista
riceverà il premio, quest’anno “griffato” Ravesi

È un premio a cui riserviamo sempre una particolare importanza. In passato, è stato assegnato a personaggi del calibro di Roberto Saviano, Vincenzo Consolo, Mohsin Hamid, Giorgio Vasta, Tahar Ben Jelloun, Jamila Hassoune e, nella scorsa edizione, a Emma Dante.

Quest’anno, il comitato d’onore del SalinaDocFest ha deciso di assegnarlo alla scrittrice iraniana Nahal Tajadod, per la biografia romanzata “L’attrice di Teheran”, la storia del dialogo tra due donne: la prima, giovane attrice di grande successo nata in Iran dopo la rivoluzione del 1979 e la seconda rinomata scrittrice cresciuta invece durante il periodò dello scià.
Sheyda, in questa sorta di ritratto a specchio che pone di fronte le due donne, è Golshifteh Farahani, l’attrice che, come la scrittrice, è stata costretta all’esilio.

Sempre nel contesto del premio per la letteratura, quest’anno reso possibile da Ravesi (così come il “Signum” per il premio del pubblico, un altro splendido hotel di Salina dà il nome a un prestigioso premio), in collaborazione con la libreria Amanei di Salina, si prevedono le proiezioni di “Come pietra paziente” del regista afghano Atiq Rahimi, scritto in collaborazione con Jean-Claude Carrière, attuale marito di Nahal Tajadod, e di “About Elly“, del regista iraniano Asghar Farhadi. In entrambi i film, troviamo la recitazione di Golshifteh Farahani che, insieme a Nahal Tajadod, sarà a Salina per l’intero periodo del festival.

http://www.salinadocfest.it/2014/dal-testo-allo-schermo-parole-che-diventano-fotogrammi/