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La Repubblica recensisce La fortuna di perdere

È intrigante immergersi in una strada tortuosa popolata da idoli e fantasmi: la paura, il mistero, il sesso, il danaro, l’amore, l’amicizia. E’ l’intreccio che conquista in La fortuna di perdere, accattivante romanzo d’esordio di Piero Elia, genovese, già artigiano della decorazione, attualmente educatore per disabili e talentuoso narratore di rocambolesche avventure. Quelle che possono capitare a chi lascia a terra una vita poco esaltante per volare sulle tracce di un amico, il migliore del tempo giovanile dei sogni. E’ il 1985, Ric parte da Genova per New Delhi dove è stato avvistato Francesco, da sette anni inseguito da un mandato di cattura internazionale con l’accusa di aver ucciso un deputato. In India, Ric trova Sophie, fascinosa ragazza francese che a Francesco è stata
legata. E, con lei e senza di lei, incontra ambigui individui, incrocia mète turistiche e percorsi accidentati, fino a lambire l’inferno della guerriglia tamil contro i singalesi. Roma, Delhi, il Kerala, lo Sri Lanka e Parigi, quando l’esito potrebbe farsi tragico, ecco svelarsi il mistero che nasconde la verità. Tra suicidi e intrighi, nell’ombra scura dei cupi anni Settanta.

(Silvana Mazzocchi)