In questi giorni in cui prende il via a Roma la
Fiera della piccola e media editoria, vale la pena ricordare il ruolo insostituibile di ricerca e innovazione svolto da molti piccoli editori.
Non si tratta solo della proposta, comunque meritoria, di autori esordienti, ma anche dell’esplorazione di nuovi territori, la sperimentazione di tecnologie e linguaggi, l’indagine continua su nuovi modi di far vivere il libro come elemento centrale della nostra civiltà.
Per quanto riguarda le Edizioni E/O, c’è da sottolineare come questo piccolo editore abbia fondato quattro anni fa una casa editrice negli Stati Uniti, Europa Editions, che pubblica insieme autori di lingua inglese e molta letteratura tradotta da tutto il mondo. Una scelta non facile né evidente, in un mercato, quello di lingua inglese, dove sono forti le concentrazioni editoriali e di librerie e dove la letteratura tradotta rappresenta solo il 3% del totale dei libri pubblicati.
Le scelte di Europa Editions hanno incontrato un vasto consenso nel pubblico nordamericano, molto meno omologato di quanto a volte si pensi. Le librerie indipendenti, la critica letteraria, i blog, i circuiti politici e culturali più attivi e curiosi, hanno premiato questa “strana” casa editrice, un po’ europea e un po’ americana.
Questa settimana, uno dei titoli di Europa Editions,
The Elegance of the Hedgehog (L’eleganza del riccio) della scrittrice francese Muriel Barbery, è entrato nella
classifica del New York Times dei libri più venduti. Un successo importante che nasce da uno dei piccoli editori presenti alla rassegna editoriale romana (5-8 dicembre).