Il
Teatro Vascello presenta lo spettacolo
L’amore mio non può di Lia Levi, per l'adattamento e la regia di Manuela Kusterman. Con Manuela Kustermann. Scene di Haru Manuchi
PER NON DIMENTICARE 1938-2008:
70 ANNI DALLA PROMULGAZIONE DELLE LEGGI RAZZIALI"L’amore mio non può" (è un verso tratto da un film con Alida Valli, accompagnò per radio gli ultimi anni della Seconda guerra mondiale).
1939, Un uomo vola giù dal muraglione del Pincio a Roma. Non ha retto lo shock di aver perduto il lavoro a causa delle leggi razziali. Ha lasciato un biglietto dove chiede alla giovane moglie di pensare lei a salvare la loro bambina.
Salvarla sì, ma come?
Da questo antefatto prende le mosse il monologo di Elisa, la moglie che, rimasta sola, è costretta a cercare di cavarsela in mezzo a difficoltà di ogni genere mentre sempre di più incombono le vicende della guerra fino all’invasione nazista dell’Italia.
Di esperienza in esperienza, di vicissitudine in vicissitudine Elisa, benché diplomata maestra, si trova a dover accettare il lavoro di donna di servizio in una famiglia di ricchi borghesi ebrei cui le leggi razziali proibiscono di tenere domestici “ariani”. Ma la comune appartenenza religiosa e la comunanza di destino non la preserveranno da una serie di umiliazioni.
Sarà però da questa condizione di umiliata che il destino, quel tragico giorno della deportazione degli ebrei di Roma, tirerà fuori dal suo sacco la salvezza per Elisa e la sua bambina.
Tratto dall’omonimo libro di Lia Levi , il “ricordare” di Elisa ripercorre le tappe di una delle tante storie personali all’ombra della Storia.
Una piccola storia, vista attraverso l’occhio di una donna, che alterna ai tragici avvenimenti, squarci di vita dell’epoca fatti anche di cinema, canzoni, amicizie e amori.
SU RICHIESTA
PER LE SCUOLE: matinée ore 10.30. Nei mesi di novembre, dicembre 2008 - gennaio, febbraio, marzo 2009
PER INFORMAZIONI E CONTATTI: Ufficio Promozione Teatro Vascello 06 5881021 – 06 898031 - 3405319449 - fax 06 5816623